Letra de Cocis
(testo e musica di M. Bubola)

Sui suoi capelli odore di zizzania
carte da gioco sotto la vestaglia
l'altro uomo è di spalle con un panama di paglia
dice: «La roba è pronta, pepe di Tailandia»

Cocis il grasso dentro il suo Mercedes
sta nella strada col suo tirapiedi
mentre al terzo piano l'affare si conclude
lui pensa a se stesso e alle sue bambole slave.

L'uomo col panama scende giù da basso
con trenta testoni fra la donna e l'asso
Cocis fa un cenno all'amico seduto di lato
poi si asciuga il collo mentre mangia gelato.

... E la città è una tazza
veleno di gelsomino
la neve che accoca segue il suo cammino.

Il sicario segue l'uomo indicatogli poco prima
lo ferma chiede del fuoco con l'altra mano nella fondina
poi alza gli occhi e tira una boccata
poi spara sei colpi sulla camicia immacolata.

In una villa a Gardone Riviera
il sostituto procuratore parla nella scollatura della cameriera
Sissi la ballerina suda gocce di Chanel
Cocis segue la scena si pulisce l'unghia d'avorio poi ordina patè.

... E la città è una tazza
veleno di gelsomino
la neve «l'ero» che acceca segue il suo cammino

Al bar Mocambo il giudice istruttore indaga
mentre il suo diretto superiore sta in vacanza sul libro paga
e a Padova e a Trieste qualche ragazzo ha già gli occhi bianchi

... E nella notte umida come una pentecoste
escono dalle tane i piccoli trafficanti