
Letra de Zagara
Voci dal balcone
Costeggiano i lampioni
Palermo che si sveglia sfatta e io sopra di te
Costeggiano i lampioni
Palermo che si sveglia sfatta e io sopra di te
Suoni dai cantoni
Donne come tuoni
Palermo che mi mangia l'anca e io sopra di te
Strette sui vagoni
Le mie mani sono suoni
Aprono portoni, corrono ai tuoi piedi e si schiantano sui nomi
Dei tuoi nonni e dei nipoti
Con le ossa tutte in fuori
Le mie cosce sono fiori, corrono sul mare mentre a riva ti riposi
Prenditi un poco di cura di me
Spaventami come Santa Rosalia
Prendimi un poco sopra di te
Spaventami come tu fossi regina
Distese sopra al sole con gli scogli a far rumore
Onde di persone che ci guardano curiose
Pioggia sui bastioni mentre vola un ombrellone
Palermo che rimane calma e io contro di te
Ferme sulle scale
Hai le labbra di tua madre
Sorridono ai rioni, smontano la rabbia di chi grida dai motori
Noi che siam donne e non visioni con le gambe sui cannoni
Noi gonne stese fuori, giocano col mare mentre a riva ti riposi
Prenditi un poco di cura di me
Spaventami come Santa Rosalia
Prendimi un poco sopra di te
Spaventami come tu fossi regina
Ancora, ancora, ancora le tue mani di sale
Ancora, ancora, ancora tra le nostre risate
Ancora, ancora, ancora le tue mani di sale
Ancora, ancora, ancora tra le nostre risate
Prenditi un poco di cura di me
Spaventami come Santa Rosalia
Prendimi un poco sopra di te
Spaventami come tu fossi regina
Donne come tuoni
Palermo che mi mangia l'anca e io sopra di te
Strette sui vagoni
Le mie mani sono suoni
Aprono portoni, corrono ai tuoi piedi e si schiantano sui nomi
Dei tuoi nonni e dei nipoti
Con le ossa tutte in fuori
Le mie cosce sono fiori, corrono sul mare mentre a riva ti riposi
Prenditi un poco di cura di me
Spaventami come Santa Rosalia
Prendimi un poco sopra di te
Spaventami come tu fossi regina
Distese sopra al sole con gli scogli a far rumore
Onde di persone che ci guardano curiose
Pioggia sui bastioni mentre vola un ombrellone
Palermo che rimane calma e io contro di te
Ferme sulle scale
Hai le labbra di tua madre
Sorridono ai rioni, smontano la rabbia di chi grida dai motori
Noi che siam donne e non visioni con le gambe sui cannoni
Noi gonne stese fuori, giocano col mare mentre a riva ti riposi
Prenditi un poco di cura di me
Spaventami come Santa Rosalia
Prendimi un poco sopra di te
Spaventami come tu fossi regina
Ancora, ancora, ancora le tue mani di sale
Ancora, ancora, ancora tra le nostre risate
Ancora, ancora, ancora le tue mani di sale
Ancora, ancora, ancora tra le nostre risate
Prenditi un poco di cura di me
Spaventami come Santa Rosalia
Prendimi un poco sopra di te
Spaventami come tu fossi regina