Letra de La Marcia
RIT
ho scelto di camminare da solo
è la mia marcia in assolo su di un beat
porto nel suono la fierezza di un mc
e ad ogni passo trema il suolo

I.
mi metto in marcia Sui marcapiedi sull'asfalto battendo i piedi
a tempo conquistando i quartieri
cercando l'mc perfetto ma tanto
in molti l'hanno visto ma non esiste come lo yeti.

a cosa credi? leggende metropolitane
io prendo il metro per misurare le vostre cazzate
giro con il lanciafiamme per le strade
per bruciare i cd di merda che vi comprate

altro che cultura voi volete streetghetto..
ma quello che sento è un' insulto al mio intelletto
è una tortura per mio orecchio
come costretto dentro di una vergine di ferro...

eccomi resto solo senza spinte
in un paesaggio a mezzetinte che è da troppo vince
davanti a facce poco convinte
senza guide senza mezzi in solitaria come lindbergh

RIT.


II.
E tremo anche io in verità
affianco a me nemmeno dio affianco a me la città
con i palazzi e le strade che adoro la gente che odio
e tutto ciò che mi corrompe verso l'aldilà

isolato da tutto i miei sensi
mi danno indicazioni verso mondi sommersi
tutto sta nello spessore dei suoni che senti
i vostri li copro con rumori più spessi

metto su le cuffie e alzo il volume al massimo
ogni classico ispira mani sporche primo atto
la musica nel cuore è esploiva come C4
tanto che richio l'esplosione ad ogni battito.

il ritmo mi accompagna, in questa marcia
la semplicità è la forza che mi comanda
con ignoranza mi prendo il tempo per farlo
troppo tempo ma se accelero c'è il rischio che inciampo!

BRIDGE
Non mi posso fermare è tempo di andare
perchè la vita non aspetta

Non mi posso fermare è tempo di andare
perchè Umberto non aspetta


III.
ma abbandono la fretta perchè non posso correre
visto che implicherebbe alzare troppa polvere
nessuno mi aspetta e risparmio fiato
col fiatone tra la folla non passi innosservato

i miei passi sono fatti con coerenza
forza di volontà e pazienza ho la certezza
che solo così farò la differenza
e le vostre voci per me sono interferenza...

prendo decisamente una posizione
troppo scomoda e insolente in una scena dove
chi rappa da un secondo si sente un campione
e poi se smette pretende pure la pensione

brutta situazione ma nel mio cammino
mi dà la forza e rappresenta più di un motivo
guardo negli occhi fisso l'obbiettivo
lo vedo nello specchio riflesso ogni volta che scrivo.