Dadamatto
Il Cantico Delle Creature
Mentre Noi siamo quì fra consuete cose sepolti
e sul Mondo la Luna bagna il canto ai Contadini
Quiete ascoltano le nostre siepi
Mentre Noi siamo quì fra consuete cose sepolti
e sul Mondo la Luna bagna il canto ai Contadini
Quiete ascoltano le nostre siepi
M'inchino di fronte al tuo verde prato immagginato
La più bella luce del mattino risplende fra lo smog cittadino
Non ho ancora trent'anni ma ora so che piangere no non è impossibile
Ostia che caldo mi sembra Agosto mi sudano gli occhi a più non posso
Entro in un bar dietro la stazione e vedo un cumulo di persone tutte con le facce tristi non capisco perchè sospirate Il freddo ci perseguita anche d'estate Mentre Noi siamo quì fra consuete cose sepolti
e sul Mondo la Luna bagna il canto ai Contadini
Quiete ascoltano le nostre siepi
Per una critica della violenza pura e strutturale
Per l'uomo sacro sacrificato nudo ed immolato
Noi siamo quì per questo testimoniamo il fatto
E siamo tutti figli di uno stesso ricatto
Se t'interessa sapere adesso noi che cosa facciamo Ci infiliamo in una trattoria e di ogni cosa ci ingozziamo Poi al momento giusto ce la squagliamo senza pagare il conto di soppiatto dalla finestra del bagno
Mentre Noi siamo quì fra consuete cose sepolti
e sul Mondo la Luna bagna il canto ai Contadini
Quiete ascoltano le nostre siepi
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