Massimo Bubola

Alì Zazà
(testo di M. Bubola, musica di M. Bubola e P. Fabrizi) A tredici anni, a tredici anni, lasciò il lavoro dal barbiere a tredici anni, a tredici anni, un baby killer di mestiere portava ordini e sentenze, portava pacchi ed altre essenze col motorino e il suo “cannone», girava come un ape col suo pungiglione. A quindici anni, quindici anni, era già il boss del suo quartiere a quindici anni, a quindici anni, nessuno gliela dava a bere dai negozianti ai trafficanti, dai travestiti agli ambulanti prendeva un reddito puntuale, chi non pagava allora si voleva male. Aveva un nome ed un cognome, ma lo chiamavano Alì Zazà quaranta erano i suoi compagni, tutta la banda, tutta la banda «Carità». A diciott'anni, a diciott'anni fece uno sgarro a un pezzo grosso a diciott'anni, a diciott'anni, fu battezzato con il fuoco venne attirato in un tranello, un chiarimento al vecchio macello c'era un garante, ed un ostaggio, non gli bastò solo il suo coraggio Aveva un nome ed un cognome, ma lo chiamavano Alì Zazà quaranta erano i suoi compagni, tutta la banda, tutta la banda «Carità». Dopo tre anni, dopo tre anni, chi scommetteva d'averlo visto al Casinò di Montecarlo o in un bordello a San Domingo non c'era il corpo non fu mai trovato, nell'imboscata in quel massacro ma anche questo, io ve lo giuro, non lo darei mai per sicuro. Aveva un nome ed un cognome, ma lo chiamavano Alì Zazà quaranta erano i suoi compagni, tutta la banda, tutta la banda «Carità» From Letras Mania