Frankie Hi-NRG MC

Autodafè
Prendo le distanze da me Perché non voglio avere niente a cui spartire con me Da condividere con chi come me non fa nulla per correggersi Sono il mio nemico, il più acerrimo Carceriere di me stesso con la chiave in tasca Invoco libertà ma per adesso so che questa cella resterà sprangata A triplice mandata dall'interno Sono l'anima dannata messa a guardia del mio inferno Reprimo ogni possibile me Inflessibile, inarrestabile nel mio restare fermo immobile Segno i giorni scorrere sul calendario Faccio: la vittima, il mandante ed il sicario Sono l'Uomo Nero che turbava i sogni quando li facevo Credevo di esser libero Ma non mi conoscevo come adesso Ed ego non mi absolvo neanche quando mi confesso Dei peccati che ho commesso *Guido un autodafè* In cattiva compagnia soprattutto se sto solo Negativo come i G in una picchiata Prendo il volo, salgo, stallo e aspetto il peggio Che non sta nella caduta ma nell'atterraggio Come dice Hubert Malato immaginario più di quello di Molière Sono il mio gregario e mi comporto da Salieri E non chiedermi il perché Letras de cancionesChe come il Tethered quando perdo il filo poi non mi puoi più riprendere "Parlo per me stesso Parlo per me stesso Parlo per me stesso E non mi pare poco" Caro amico non ti scrivo, non ti cerco e non ti chiamo mai Batti un colpo se ci sei e se stai ascoltandomi Strappami da questo mio torpore atarassico Mi son perso dentro un parco che è giurassico e non trovo vie d'uscita Vieni a prendermi o precipito, scivolo Come Maximillian, verso il buco nero del fastidio Nel tedio per me non c'è rimedio E me ne accorgo perché sono sotto assedio mentre tu mi fai l'embargo Critico, m'arrampico su cattedre che non mi spettano E mi accorgo solo dopo un attimo che esagero Ma come al solito il danno fatto è irreparabile La storia è irreversibile La mia memoria è labile, lavabile Abito quest'ombra con contratto ad equo-canone Pagando la pigione all'abitudine E prendendo l'eccezione come regola di vita Sto di casa a pianterreno e gioco a fare lo stilita Vago, divago, come il dr. Zivago Io mi sbraccio e non mi vedi Cerco mani e spesso trovo piedi Cerco fumi e trovo lumi che mi bruciano Ed io so bene che le cicatrici restano Carta, penna e poco più per stare a galla Nella testa il mio pensiero è come un ragno in una bolla Seduto in riva al fiume aspetta di veder passare il mio cadavere... Pazientemente... "Parlo per me stesso Parlo per me stesso Parlo per me stesso E non mi pare poco" From Letras Mania