Vinicio Capossela

Il Treno
Il treno è arrivato una mattina Col fumo nero della notte prima La sirena il richiamo ha tirato E tutto il paese giù si è buttato Per primo è partito lo stracciato Da quella casa sua nera di fumo Infine se n’è andato Mandarino Con tutte le sementi del magazzino Quelli del Castello sono scesi Uniti a quelli della Pagliaia E tutta la vallata se n’è andata E neanche una gallina l’hanno lasciata Il paese se n’è andato una mattina Senza un avviso senza cartolina Come una mandria buttati fuori Uomini, cani, sorelle e fiori Come una mandria buttati fuori Uomini, cani, sorelle e fiori Le loro chiacchiere le hanno inchiodate Sulle bocche mute delle porte chiuse E le finestre abbandonate Come occhi neri sono restate Letras de canciones Il Sonnoso è arrivato in ritardo Per ultimo ha gettato indietro lo sguardo Poi con la valigia ha fermato il treno Fermi aspettatemi se no mi meno E così se n’è andato Tavolone Che lo faceva sul tavolaccio Con Peppe Nacca, Breccia e Piscone Se ne sono partiti tutti sottobraccio Pure il diavolo hanno preso le Masciare L’hanno preso e avvolto nel grembiale E con il demonio così ingarbugliato L’arco degli zingari hanno lasciato Uh uh E hanno lasciato I rami ritorti La luna nuova e le croci dei morti I campi anneriti e le masserie Tutto si è preso la ferrovia Una scanata rotonda di pane Vituccio in braccio se l’è portata Poi tutta se l’è tutta abbracciata E per una settimana se l’è mangiata E tutta se l’è, tutta abbracciata E per una settimana se l’è mangiata Come una rosa, come una spina Come una fortuna, come una rovina Quello che avevo ora se n’è andato Quello che viene non è trovato E se la vita mi viene addosso Con questo treno così la pena Così com’ero, restar non posso Quello che sono mi porto addosso Quello che sono mi porto addosso Uh uh Il treno è arrivato una mattina Come un uccello dalla collina Sui binari ha aperto le ali E dentro il petto se li è portati E lontano lontano all’orizzonte Uno schermo gli è apparso lontano di fronte E tremava di luce e bagliore La visione del grande televisore E lontani li inghiottiva lontani Come il conforto dell’ultimo porto E lontano gli vegliava dall’aia La canizie della vecchiaia E lontano gli vegliava dall’aia La canizie della vecchiaia Come una rosa, come una spina Come una fortuna, come una rovina Quello che avevo ora se n’è andato Quello che viene non è trovato E se la vita mi viene addosso Con questo treno così la pena Così com’ero, restar non posso Quello che sono mi porto addosso Quello che sono mi porto addosso Uh uh From Letras Mania