Nippon Il Vandalo

Col Senno Di Poi
Featuring Darkeemo Nippon. Il giudizio ossessiona la mente con lenti supplizi cibandola agli iniz di forse che dan forma a nascosti bisbigli forte di pensieri fittizi, dopo alcuni sbadigli trasforma leoni in conigli,un'orda di sordi che presiede comizi turbini il vento del dubbio apre le finestre della mia mente fulmini nelle stanze segrete inerme come foglie secche multipli possibilità che l'ego in gioco rimette sudici giochi di luce e ombra che lo spechio del falso riflette. La ragione morde l'anima come le corde di un'arpa come la fame,morte,trasformano il corpo in un arma occorre esser forte, per non spirar gridando aliti di ansia prigionieri in precipizi della mente in cui è sempre battaglia Col senno di poi,osservo che cercavo il sole nell'eclissi noi,mimi ciechi perciò è difficile capirsi noi,assassini e suicidi che non voglion pentirsi, cancellar i propri errori in pratica è solo facile a dirsi RIT. Col senno di poi,si destano voci dal profondo col senno di poi,mi guardo allo specchio e non mi riconosco errori,sbagli,delusioni mi fanno diverso da quello che voglio sono l'errore di me stesso,vivo solo dietro un vetro e sopra un foglio. Letras de cancionesDarkeemo. Vivo cent'anni di solitudine come Marquez lo spirito del tempo riecheggia nelle mie stanze voci di rimostranze esaltano le mie ansie mi hanno rubato l'anima e preso laspee sue sembianze la notte grida i miei rimpianti con voce più acuta la spada del rimorso trafigge la carne nuda il mio sfidante farà sempre la mossa più astuta la mia parola è un'ala del silenzio come Neruda resto sospeso in questa dimensione atemporale_ il mio passato sarà il futuro se non so dimenticare cielo spettrale giusta punizione per chi si illude non resta che invocare un Ave Maria come Schubert e come Orfeo negli inferi ora non posso voltarmi_ il senno di poi è un'arma puntata pronta ad annientarmi se mischi gli echi di salmi a reminiscenze di sbagli_ potrai intravedere il dedalo in cui stento ad orientarmi rit. ogni giornata malinconica,senza una logica spesa parlando al vento,urlando in silenzio,facendo retorica colpendolo dentro,ritorna quando si corica per questo la vita non ha certezze resterà sempre un'incognita io chiedo troppo a me stesso ambisco ad essere perfetto ammetto il mio errore però difficilmente lo accetto troppo sconcerto se elenco ogni occasione perduta duello coi miei ricordi come lamotta e raysugar Ammazzo il tempo a farmi uccidere dai ricordi che poi appassiscono come foglie,senti la decomposizione dei corpi ho vissuto giorni in bianco e nero col senso di vomito perchè i colori me li aveva rubati un dio daltonico visioni stuprano i miei sogni dormo ad occhi aperti colori si confondono in mezzo ai miei cieli inerti venti che soffiano la stasi è un utopia dove inizia e dove termina la mia malattia From Letras Mania